Dal 2019 lavoro con BirdLife Svizzera in qualità di collaboratore scientifico. Mi occupo in particolare del progetto di conservazione degli uccelli delle zone agricole tradizionali, attraverso il quale cerchiamo di promuovere la biodiversità in generale e alcune specie minacciate in particolare, come la Civetta, il Succiacapre, la Tortora selvatica e due specie a me molto care, l’Upupa e lo Zigolo nero.
Oltre al lavoro per il progetto a favore della biodiversità, mi occupo anche di compiti amministrativi e in particolare di traduzione di diversi materiali scientifici e divulgativi, dal tedesco e dal francese all’italiano.
Collaboro con Ficedula, Associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana, dal 2019. Per conto di Ficedula ho coordinato l’Inventario cantonale dei siti di riproduzione del Balestruccio, lavoro svolto su mandato dell’Ufficio della natura e del paesaggio del Cantone Ticino, un progetto molto ambizioso che, coinvolgendo 126 volontari, ha permesso di censire 4’628 nidi, controllando oltre 130’000 edifici in tutto il cantone. Da allora mi occupo del progetto di conservazione delle colonie di Balestruccio, fungendo da consulente in caso di situazioni conflittuali che riguardano questa specie.
Dal 2019 sono guida ufficiale presso le Bolle di Magadino, zona umida protetta dalla Convenzione di Ramsar e inserita nella lista delle Important Bird and Biodiversity Areas (IBA) da BirdLife International. In questo ruolo accompagno alla scoperta della riserva scolaresche, famiglie, gruppi della terza età e altri tipi di utenza. Ogni visita è unica e lascia anche a me sempre qualcosa di nuovo e di diverso.
Per conto della Fondazione Bolle di Magadino mi sono pure occupato del monitoraggio del Martin pescatore nella riserva, negli anni 2020 e 2021.
Dal 2018 collaboro con l’Ufficio della natura e del paesaggio e l’Ufficio della caccia e della pesca del Cantone Ticino in qualità di consulente esterno nel caso di problematiche che coinvolgono l’avifauna, in particolare quella nidificante su edifici. In questo periodo ho seguito oltre 150 singoli casi. Il Rondone comune e il Rondone maggiore sono due tra le specie di cui mi occupo maggiormente. Ogni caso è diverso dagli altri e la capacità di ascolto del disagio manifestato dai miei interlocutori è la chiave per il successo, che si ottiene preservando la nidificazione delle specie e, al contempo, minimizzando il disturbo. Nell’ambito di questo mandato lavoro a stretto contatto con architetti, artigiani, inquilini e pubbliche autorità.
Dal 2023 sono guida ufficiale per il sito UNESCO del Monte San Giorgio, per il Museo dei fossili di Meride, per le Cave di Arzo e per il Parco Archeologico di Tremona. Questo mi permette di accompagnare visite guidate sia all’interno del museo che sul territorio a me molto caro del Monte San Giorgio. Le diverse tipologie di utenza richiedono da parte mia flessibilità nella gestione dei gruppi di visitatori, adattando la visita alle esigenze del gruppo e alla situazione, permettendo di trascorrere un’esperienza formativa e al contempo piacevole.
Nel 2024 ho seguito una formazione per diventare guida ufficiale del Parco del Laveggio, che si snoda nel Mendrisiotto lungo l’omonimo corso d’acqua, attraversando zone naturalistiche di pregio, rifugio per diverse specie faunistiche e floristiche molto rare tra cui la Rana di Lataste, la Lampreda padana o il Dente di cane. Propongo visite naturalistiche guidate nel comprensorio di Stabio e Genestrerio, alla scoperta di questo fazzoletto di territorio a me molto caro e delle sue ricchezze.
In qualità di guida ambientale sono membro dei Lepontini, associazione naturalistica e storico-culturale del sud delle Alpi, per la quale propongo visite guidate con particolare accento sulla storia naturale del territorio.
Dal 2025 sono presidente dell’associazione TerraPiù, nata per rivalorizzare terreni e spazi verdi per creare ambienti diversificati, ricchi in biodiversità, in varietà di alberi e arbusti, riportare l’attenzione della collettività alle tecniche antiche, seminare fiori di tutti i tipi e profumi, così come erbe aromatiche. Da questi presupposti scaturiscono quelli che abbiamo chiamato GiardiniPiù: spazi dove le persone possono incontrarsi per conoscere meglio gli ambienti naturali, per educare i più giovani a relazionarsi con la natura e favorire il contatto con essa al fine di supportare le persone a trovare il proprio equilibrio interiore.